DI PIETRO, Maria Luisa
Medicina e morale: Rivista di bioetica e deontologia medica , Vol. 56, n. 1, gen-feb 2006, pp. 13-39
Abstract/Sommario: Nel ricorso alle tecniche di fecondazione artificiale extracorporea, la produzione di un numero elevato di embrioni e la crioconservazione dell'"eccedenza" è divenuta oramai una prassi. A prescindere dalle discutibili soluzioni adottate nei confronti degli embrioni "in eccedenza" per i quali non vi è più un progetto parentale, le stesse procedure di crioconservazione possono ridurre in modo drammatico le possibilità di sopravvivenza degli embrioni e rappresentare, quindi, un rischio pe ...; [Leggi tutto...]
Nel ricorso alle tecniche di fecondazione artificiale extracorporea, la produzione di un numero elevato di embrioni e la crioconservazione dell'"eccedenza" è divenuta oramai una prassi. A prescindere dalle discutibili soluzioni adottate nei confronti degli embrioni "in eccedenza" per i quali non vi è più un progetto parentale, le stesse procedure di crioconservazione possono ridurre in modo drammatico le possibilità di sopravvivenza degli embrioni e rappresentare, quindi, un rischio per la vita dell'esere umano. Questa rassegna desidera esporre quanto si conosce, allo stato attuale, sul "rischio" per l'embrione crioconservato e documentarne l'entità attraverso le valutazioni statistiche offerte dai singoli autori. A tal fine vengono riportate: le principali metodiche; i limiti delle procedure di crioconservazione; la fase di sviluppo in cui la crioconservazione viene eseguita; i criteri utilizzati per valutare la qualità degli embrioni dopo lo scongelamento; i dati sulla sopravvivenza degli embrioni, sulle gravidanze e sulle nascite in alcuni centri di fecondazione artificiale